mercoledì 7 settembre 2016

Dipendenza da smartphone? Ecco l'app che fa per te

quality time
Lo smartphone è diventato uno strumento potentissimo di distrazione, tanto da far dimenticare alle nuove generazioni cosa significhi concentrarsi durante un lavoro, lo studio o una lezione: ci sono sempre nuove notifiche che balzano all’occhio e che ci fanno prendere in mano lo smartphone, pensando di passarci 4 secondi e poi invece passano 5 minuti, senza rendercene davvero conto.

In seguito all’evidenza del problema, ecco che sono spuntate ondate di app per rilevare il tempo passato sullo smartphone, perché senza il primo livello di coscienza non si può di certo passare all’attuazione di quella che viene chiamata dieta mediatica.

Pensi di essere consapevole di quanto tempo passi allo smartphone ogni giorno e con quali app? Eh no, il tempo passa molto diversamente da quello che percepisci, sullo smartphone Winking smile. 20 minuti davanti allo smartphone probabilmente li percepisci quanto 5 minuti di studio. Il tutto sta nell’esperienza soggettiva, e i lavori noiosi e impegnativi sembrano interminabili. Lo smartphone è in grado di catturare talmente tanto l’attenzione, di farci assorbire in questo loop di app e browser, che il tempo scivola via molto più di quanto ci rendiamo conto. Ecco perché, per poter attuare una dieta mediatica allo scopo di migliorare l’attenzione durante le nostre attività, queste app possono essere di aiuto.

Quality Time è una delle app Android più famose, dalla grafica molto gradevole e semplice all’utilizzo. Si accede molto facilmente, in questo modo l’app può essere sincronizzata se si hanno più device.
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Avremo report giornalieri e settimanali dell’utilizzo dello smartphone in termini di tempo, di app e di numero di sblocco schermo, e quali app sono state usate su una linea temporale. Si può anche guardare i dettagli di utilizzo di ogni app, dove verrà mostrato di ognuna l’utilizzo giornaliero in minuti/ore e la frequenza (quante volte l’app viene aperta).
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Ma questa app vuole andare oltre a quello che abbiamo chiamato primo livello di coscienza, passando al secondo livello di azione; dunque mette a disposizione delle “schedule breaks” (e per “breaks, ovvero pause” si intende pause dallo smartphone), dove si possono programmare i momenti in cui attuare la dieta mediatica. Si possono impostare le app permesse e quelle non permesse, e si può decidere se bloccare le notifiche e/o chiamate. Si possono addirittura programmare le ore di dieta mediatica per ore e giorni della settimana.
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Ulteriore chicca per frenare l’oblio da smartphone è l’allerta di uso di un’app, si può impostare un certo tempo massimo di uso in cui ci verrà inviato un messaggio di allerta.
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Quality Timer è un app completa e utile come aiuto a diminuire la nostra dipendenza da smartphone che può recare danni alla produttività. Sicuramente le persone a tendenza ossessiva apprezzeranno (Smile with tongue out), ma di certo non è un’app da usare a lungo termine, anche perché ricordiamo che lavora in background e quindi avrà anche un piccolo impatto sulla durata della batteria. Ma ha anche un impatto su di noi, che può essere positivo o negativo: positivo in quanto la consapevolezza dell’app che ci “controlla” ci farà guardare bene di dare l’occhiatina a Facebook e Browswer; negativo se il tracking diventa esso stesso una dipendenza. Come sempre, attenzione. E soprattutto, l’importante è diventare autonomi nel focalizzarsi. Gli strumenti esterni devono essere un aiuto iniziale, poi dobbiamo essere noi da dentro a cambiare.Smile


Segnaliamo un'altra app veramente utile per la dipendenza da smartphone e che sfrutta la gamification (quindi generalmente davvero efficace): Forest, disponibile per Android, iOS, Chrome web e Windows phone.

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