mercoledì 8 giugno 2016

Imparare le lingue con le App


Esistono lingue più o meno vicine alla nostra, se stai per approcciarti a una di cui non sai quasi niente ti propongo qualche app che faranno per te.

Inizio con le due piattaforme più conosciute e a pagamento. Se questi prezzi sembrano troppo ingenti allora dai un’occhiata alla fine del post ;)

N.B. Premetto che se scegliete di intraprendere lo studio di una lingua attraverso web o app dovete essere consci che queste non permettono studi incredibilmente avanzati e che anzi sono fatte per chi proprio non sa niente niente niente, forse i saluti. Anche arrivando ai livelli più alti si imparano delle frasi non proprio banalissime ma nemmeno così eccezionali.

Apprendi lingue: Rosetta Stone



Rosetta Stone è una piattaforma che nasce per il computer e che quindi è stata trasposta nella versione app. Di questo io ho testato tutta la versione giapponese e ho sperimentato (senza completare tutte le unità) la versione cinese e russa.
La filosofia di Rosetta Stone consiste nell’inserire la persona in un contesto in cui non si parla la lingua madre (nemmeno per le traduzioni) e dove la persona è portata a comprendere le parole attraverso le immagini, come quando eravamo bambini.
La lingua scelta è divisa in moduli e quest’ultimi sono suddivisi in unità. Ogni unità rappresenta un macro argomento e contiene:
  • Una lezione fondamentale: in cui vengono presentati i contenuti dell’unità. È la lezione più lunga e faticosa, ma anche la più stimolante.
  • Una lezione di pronuncia: in cui, con il microfono, è necessario ripetere i suoni proposti.
  • Una lezione di vocabolario: questa avviene tramite diversi metodi, sia di lettura che di pronuncia.
  • Una lezione di grammatica: viene richiesto di utilizzare parti grammaticali nel corretto contesto sia attraverso una scelta multipla, sia richiedendo di dire la parte da zero.
  • Una lezione di lettura: in cui si richiede, con diversi metodi, di leggere e comprendere.

Una delle caratteristiche migliori di Rosetta Stone è che dalla seconda unità in poi, le lezioni raddoppiano (quasi), perché vengono riproposti dei ripassi dell’unità precedente.
Con questo metodo le nozioni vengono completamente consolidate. Io consiglio comunque l’utilizzo di un dizionario ogni tanto per non confondere due immagini che possono apparire ambigue (capita di rado) o per la sfumatura che sottende.




Rosetta Stone è disponibile per 24 diverse lingue.





N.B. Acquistando una lingua di Rosetta Stone (o se si ha un abbonamento Rosetta Stone Foundations offerto dalla scuola o dal lavoro) in versione iOS si ha la possibilità aggiuntiva di utilizzare Sessioni Con Insegnanti Dal Vivo: Rosetta Stone – la possibilità di essere seguito da un’insegnante online direttamente da casa (si capisce perché costi 30 euro di più).

Guardiamone ora i lati negativi.
Innanzitutto il prezzo. È necessario dire che Rosetta Stone è un corso pieno di ottime caratteristiche e funzionalità e dunque ha un prezzo decisamente altino, come può essere un corso di lingua comunale (parliamo di prezzi che variano dai 130 ai 200 euro su Apple Store e dai 100 ai 170 sul Play Store).
Rosetta Stone non si focalizza nella scrittura per quanto riguarda le lingue con alfabeti diversi dal nostro (sarebbe anche da modificare questa cosa, visto che oggi si potrebbe scrivere sul tablet) per cui se si vuole imparare a scrivere ci tocca prendere un faglio e fare da soli. Faccio comunque notare che di tutte le lingue sono disponibili diversi tipi di visualizzazione delle scritture: all’inizio è impostato sul nostro alfabeto, per prendere confidenza con i suoni, ma è possibile mettere l’alfabeto originale (in particolare, per il giapponese che ha più alfabeti, è possibile usare sia l’alfabeto latino, che i due alfabeti hiragana e katakana che la versione con hiragana, katakana e kanji).

AppLevel: 9.5

Babbel



Non così ricco di lingue (13) e meno sofisticato di Rosetta Stone, permette di approcciarsi alle lingue con un prezzo più ammortizzato.
Funziona così: puoi pagare i primi moduli (che sono i più economici), così che, nel caso non si completasse il percorso, non si sono “persi”. In alcune lingue il primo corso costa solo 5 euro (anche perché è difficile non sapere la prima unità di alcune lingue, per altre più difficile).
Anche Babbel utilizza il metodo delle immagini e del riconoscimento vocale ma non si sofferma molto sulla grammatica (cosa che per me è fondamentale, soprattutto se qualcuno cerca di imparare una lingua seriamente).
Non permette la full immersion perché si trovano le frasi in italiano (e quindi si entra nell'ottica della traduzione e non dell'immersione a intuito nella lingua).
Il lato positivo di questa app consiste nella registrazione dei tuoi dati e nella riproposizione degli elementi trovati più difficoltosi.
Consigliata a chi desidera imparare soprattutto a comunicare e a chi non è molto convinto sulla mole di studio necessaria per imparare una lingua.

Applevel: 7.5

Duolinguo


Probabilmente la migliore applicazione gratuita per imparare le lingue. Il più grande lato positivo è ovviamente il prezzo, inoltre è molto stimolante grazie alla trasformazione vera e propria in gioco. Ci sono vite e classifiche, oltre a un ottimo modo di gratificare l’utente in caso di vittoria. Decisamente accattivante, ma soprattutto per i primi tempi. Non dimentichiamo che imparare una lingua è sempre e comunque faticoso, secondo me questo metodo perde colpi con l’andare avanti col tempo.
Il più grande difetto è la scarsità delle lingue perché è costruito con le traduzioni e si sofferma soprattutto negli interessi degli anglofoni: per gli italiani è disponibile solo l’inglese e il francese.

Applevel: 7

N.B. A seconda di quale lingua siamo interessati ad imparare si possono trovare diverse applicazioni gratuite (soprattutto sul Play Store) che magari offrono diverse caratteristiche (con un po’ di pazienza si possono trovare anche buone lezioni di grammatica, che spesso scarseggiano). A mio parere per uno studio vero e proprio servono stimoli molto ben organizzati e quindi consiglio applicazioni serie e a pagamento, ma ovviamente l’integrazione di applicazioni gratuite non fa mai male.

Inoltre le applicazioni gratuite trovo siano molto utili per prendere quel po’ di coraggio e di entusiasmo necessari per l’impresa ardua (molto spesso sottovalutata).

Insomma, se siete interessati, buttatevi senza impegno, magari vi appassionate ;)


Buona fortuna a tutti!

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